Il mestiere del calzolaio nella società moderna non è quasi più considerato un lavoro attuale. Al giorno d’oggi le scarpe, quando si rompono vengono buttate via e non più portate dal ciabattino ad aggiustarle. Questo è il frutto dell’innovazione tecnologica che non ha più considerazione per i mestieri antichi e li sta distruggendo. La scomparsa di tanti mestieri, relegati ormai soltanto nella memoria, costituisce una perdita assai grave, dal momento che si pone l’esigenza di conservare la memoria storica per comprendere il nostro presente.
Questo mestiere è uno dei più antichi. E’ quindi interessante notare come nel tempo le tecniche per la realizzazione e la riparazione delle calzature si siano evolute e affinate, anche grazie allo studio e alla disponibilità di sempre nuovi materiali.
Ma non si creda che la professione del calzolaio sia di poco conto! Nella storia si incontrano numerosi esempi di Santi e uomini illustri che esercitarono il mestiere del calzolaio: fra di loro il filosofo Simone d’Atene, allievo di Socrate; Giacomo Pantaleone, che fu prete e patriarca di Gerusalemme e Papa con il nome di Urbano IV, fece grandi riforme e istituì la festa del Corpus Domini; Michele Enrico Buch, detto il Buon Enrico; Sant’Aniene, che fu calzolaio in Alessandria d’Egitto e naturalmente i SS.Martiri CRISPINO e CRISPINIANO – Patroni della categoria – nobili romani che predicarono la Religione Cristiana nelle Gallie e subirono il martirio a Sousson nel 287 per ordine dell’Imperatore Diocleziano.